Firenze

La culla del Rinascimento proiettata nel futuro

Firenze

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Firenze
Se qualcuno volesse riassumere Firenze in poche righe sarebbe pressoché impossibile, perché il capoluogo della regione Toscana è un tesoro nascosto, dalle mille sfaccettature. E' la città simbolo del Rinascimento, con le sue chiese, le sue costruzioni e i suoi edifici che esprimono l'architettura tipica di quel periodo storico. E' la città dell'arte, che ospita al suo interno musei incredibili, con opere che fanno morire d'invidia le più grandi città di tutto il mondo.

Una città che ha mantenuto inalterato il proprio fascino e lo splendore del passato. Così si presenta Firenze, capoluogo della Toscana. Una città incantevole che non smette mai di sorprendere, con i suoi capolavori d’arte, i marmi colorati delle chiese e le architetture che ne rievocano il fasto e il ruolo svolto nello sviluppo della cultura e dell’arte rinascimentale.

Da non perdere

  • La Cupola del Brunelleschi domina Firenze ed ancora oggi non c’è in tutta la città nessuna costruzione più alta. Il Campanile fu progettato da Giotto anche se non lo vide finito. Il Battistero è uno degli edifici più antichi di Firenze e sta lì dal IV secolo; con le sue magnifiche porte è una vera Bibbia per immagini. Il Duomo con la sua facciata in marmo bianco Firenzee verde rapisce lo sguardo. Non c’è in nessun altra parte del mondo un complesso di costruzioni così straordinarie. Siamo nel cuore di Firenze, di fronte a Santa Maria del Fiore, che tutti chiamano Duomo. Una cattedrale di 153 metri di lunghezza, costruita in quasi 170 anni per fare invidia alle chiese delle rivali Pisa e Siena. Alla realizzazione di questo complesso parteciparono i più importanti artisti fiorentini: da Giotto a Brunelleschi, da Vasari a Talenti, da Arnolfo di Cambio a Lorenzo Ghiberti. Ogni visita di Firenze inizia da qui: con le teste verso l’alto e lo sguardo stupefatto, a chiedersi come hanno fatto gli uomini a creare una tale meraviglia.
     
  • Il Ponte più bello di Firenze e uno dei più fotografati del mondo, non è sempre stato un luogo chic. Anche se oggi sono le botteghe degli orafi ad attrarre carovane di turisti, fino al 1565 erano le botteghe dei verdurai e dei macellai a dominare il Firenzeponte. Quando venne costruito il Corridoio Vasariano che sovrasta Ponte Vecchio, i beccai e i verdurai vennero fatti sloggiare a favore di orafi ed artigiani, ritenuti mestieri più adatti alla bellezza del luogo. Da allora l’oro è diventato protagonista di Ponte Vecchio, come ci ricorda la statua di Benvenuto Cellini, il più grande orafo fiorentino. Nel 1565 Giorgio Vasari costruì per Cosimo I Dè Medici il Corridoio Vasariano per unire Palazzo Vecchio, con Palazzo Pitti (allora dimora privata dei Medici). Il corridoio, lungo circa un chilometro, parte da Palazzo Vecchio, passando dalla Galleria degli Uffizi, quindi sopra le botteghe di Ponte Vecchio per poi proseguire fino a Palazzo Pitti. Pare che Hitler abbia dato ordine di risparmiare Ponte Vecchio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. A volte la bellezza illumina anche i tiranni.

  • La prima cosa che colpisce di Palazzo Vecchio è l’impossibilità di fotografarlo per intero. Anche se andate verso la parte più lontana di Piazza della Signoria, all’incrocio con Via dei Calzaiuoli, non riuscirete a prenderlo tutto. All’ingresso di Palazzo Vecchio fa bella mostra (e sostegno ai piccioni) la copia del David di Michelangelo. È Piazza della Signoria ad Firenzeospitare questo bellissimo palazzo, un luogo che per molto tempo è stato considerato “maledetto”, perché terreno di scontro tra Guelfi e Ghibellini. Cancellate le orme di un passato sanguinolento, Piazza della Signoria è adesso il centro della vita sociale, civile e politica di tutti i cittadini di Firenze.

  • Entra un Caravaggio, esce un Raffaello. Un Tiziano parte per una mostra all’estero ma intanto tornano gli angeli (famosi) di Rosso Fiorentino. Sono questi gli Uffizi, una specie di supermercato dell’arte, scrigno di capolavori di ogni secolo e meta sognata dagli amanti dell’arte di tutto il mondo. Infatti è strano vedere la lunga fila di stranieri che aspettano pazientemente il proprio turno per entrare, mentre molti italiani pur avendone la possibilità non sono mai stati agli Uffizi. Di cose da vedere ce ne sono: se pensate al primo quadro che vi viene in testa, probabilmente si trova qui. Il viaggio inizia con la sala del Trecento, e le tre pale di Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Giotto, che raffigurano tutte la “Madonna in trono col Bambino“. Poi è un crescendo di bellezza: vi aspettano Botticelli, Leonardo, Signorelli, Perugino, Durer, Caravaggio e poi e poi e poi… Programmate un giorno intero per la visita, mettete un paio di scarpe comode, e poi godetevi lo spettacolo.

  • La Basilica di Santa Croce a Firenze
    La tomba di Michelangelo, “protetta” da tre sculture che rappresentano Pittura, Scultura e Architettura, si contende la Firenzeprima parte della Basilica di Santa Croce con la tomba di Galileo Galilei, posta proprio di fronte. Subito dopo Michelangelo c’è il cenotafio di Dante ma non le sue spoglie, lasciate a Ravenna dove morì in esilio. Seguono Vittorio Alfieri, Antonio Canova, Niccolò Machiavelli, Gioacchino Rossini e Ugo Foscolo, che in vita definì Santa Croce come luogo che conservava le “Urne dei Forti” (le tombe dei grandi d’Italia). Ma Santa Croce non è solo una “raccolta” di spoglie degli italiani che hanno fatto la storia. In fondo alla basilica ci sono le cappelle affrescate da Giotto con le Storie della Vita di San Francesco. Nella Cappella dei Pazzi, dove Giuliano de Medici venne ucciso e Lorenzo il Magnifico ferito durante la famosa congiura, è conservato il Crocifisso di Cimabue.

  • Il cibo
    Famosa per la sua bistecca, la cucina tipica di Firenze ha anche molto di più di offrire: piatti semplici e genuini nati dalla fantasia della gente comune che trasformava ingredienti poveri ed essenziali, come il pane, l’olio e le verdure, in piatti Firenzestraordinari. Il pasto inizia sempre con qualche salume accompagnato con bruschette ai fegatini o una fettunta (bruschetta olio e sale). Tra i primi, sono piatti tipici cittadini la Pappa col pomodoro e ribollita. La regina dei secondi è la famosa bistecca alla fiorentina, anche se non sempre chi se la trova di fronte poi la apprezza in pieno: i fiorentini ci tengono a precisare che non può essere meno di 1,2 Kg e che deve essere al sangue, molto al sangue! Tra i secondi spiccano anche la trippa e il lampredotto e tra i contorni i fagioli. Ovviamente, la bistecca si porta dietro il vino rosso, e su questo la Toscana ha da dire la sua: Chianti, Brunello e Montepulciano la fanno da padrone. Il consiglio per dove mangiare a Firenze, ci impone di spingervi lontano dalle trappole per turisti, concentrate nel centro storico. Basta allontanarsi un po’ per trovare trattorie e ristoranti dove si fa della buona cucina fiorentina, senza dover far piangere la carta di credito.

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Curiosità
Ponte Vecchio, uno dei ponti più famosi del mondo! Oggi questo incredibile ponte, rimesso in piedi più volte fino alla costruzione definitiva nel 1345, non sarebbe lo stesso senza le piccole botteghe orafe e di gioielli che si susseguono l’un l’altra; ma sapevi che non è sempre stato così? Fino al ‘500, queste botteghine erano riservate a macellai, pescivendoli e verdurai, che non perdevano l’occasione di gettare tutti i propri profumatissimi scarti direttamente nel fiume: passando sotto il ponte, è ancora possibile vedere i fori che rappresentavano quell’ingegnosissimo sistema di smaltimento rifiuti! Con la costruzione del Corridoio Vasariano nel 1565, Cosimo I de’ Medici ordinò lo sgombero per far posto ai gioiellieri: una professione sicuramente più consona al fine olfatto dei nobili.

FirenzeIl Corridoio del principe
A proposito di Corridoio Vasariano, si tratta di un corridoio, lungo circa 1 km, costruito da Giorgio Vasari in soli 5 mesi e aveva la funzione di condurre in modo discreto i membri della famiglia de Medici da Palazzo Pitti, loro residenza, a Palazzo della Signoria, sede amministrativa della città. Naturalmente, il Corridoio passa anche proprio sopra ponte vecchio: dalla barca, la lunga e ordinata fila di finestrelle si scorge benissimo.

Il destino di Galileo Galilei
Conosciamo tutti la storia di Galileo: esponendo le sue teorie sull’eliocentrismo, fu condannato dal Tribunale del Santo Uffizio. Quando morì, il Papa non considerò cosa buona e giusta seppellirlo con tutti i crismi nella Basilica di Santa Croce, viste le eresie che aveva detto, allora i frati della Basilica lo seppellirono in un luogo nascosto della chiesa stessa, nella Cappella del Noviziato. Solo nel 1737 il corpo fu spostato nella posizione attuale, e in quel momento si scoprì che, nella tomba, c’erano altre due persone: un uomo (probabilmente il sue fedele allievo Vincenzo Viviani) e una giovane donna (forse la figlia di Galileo, Maria Celeste?). Ma lo sapevi che, solo nel 1992, fu Giovanni Paolo II a ristabilire ufficialmente la figura di Galilei?

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